ASSOCIAZIONE PRODUTTORI LATTE DELLA PIANURA PADANA

QUOTE LATTE: PRODUTTORI VITTIME. SI FACCIANO VALERE IN EUROPA I PROVVEDIMENTI DELLA MAGISTRATURA EMESSI A LORO DIFESA. BASTA GIOCHI POLITICI

26.02.2015

In riferimento alla presa di posizione della Commissione UE sulle responsabilità italiane nei confronti della vicenda delle quote latte, non possiamo che respingere fortemente ogni accusa verso i produttori incolpevoli e vittime di una vicenda del tutto paradossale.

Numerosi provvedimenti dei Tribunali Ordinari ed Amministrativi, nonché le inchieste in corso, hanno evidenziato molteplici fatti che sanciscono la buona fede dei produttori e la non responsabilità del sistema produttivo in questa mala gestione.
Invitiamo il Ministro Martina alla difesa della posizione italiana, a far valere tali pronunce in tutte le sedi, sia nei confronti della Commissione Europea, sia nei confronti della Corte di Giustizia: solo così si potrà fare definitiva giustizia in una pagina buia dell’agricoltura italiana, che ha visto il mondo dei produttori vittime del sistema e non approfittatori, come erroneamente, negli ultimi anni, molti hanno etichettato.

È inammissibile che si continui ad imputare ai produttori il problema, affossando così un settore vitale per l’economia italiana, che ha già pagato troppo per gli inaccettabili giochi politici. Auspichiamo che quest’ultima puntata di una grave vicenda non scada in strumentalizzazioni di parte.

Ricordiamo infine che la vicenda delle quote latte, oltre alle ingiuste multe, ha comportato per il nostro Paese un’importazione di più di 120 miliardi di euro di latte e derivati, dal momento che le quote assegnate all’Italia coprono, e hanno coperto, solo il 55 % del fabbisogno.

Questo il commento di Roberto Cavaliere, Presidente di Copagri Lombardia, responsabile nazionale del settore latte, nonché Presidente dell’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana, in merito alla posizione della Commissione Europea sul rinvio alla Corte di Giustizia per la nota vicenda delle quote latte.