06.08.2015
Riteniamo inaccettabile, grottesco e alquanto imbarazzante quello che sta succedendo a Broni, una delle più importanti realtà economiche dell’Oltrepò Pavese, dove, sfruttando il momento delicato di un’indagine ancora in corso e abbozzata, con lo stile di un blitz militare, in sfregio addirittura alle norme statutarie, Coldiretti, addirittura per mano di Confcooperative (non come in Agrinsieme), si “piazza” a gestire il patrimonio degli oltre 900 soci della Cantina Terre d’Oltrepò, imponendosi nel Consiglio di Amministrazione! Come se avesse un passato e, anche un po’ presente (vedi il Consorzio Agrario di Pavia), di eccellente management…
Ai vertici della Cantina Terre d’Oltrepò di Broni, i vertici di Coldiretti!
Chiediamo che il Governo interrompa immediatamente, con gli strumenti necessari a riportare terzietà nella struttura, garantendo le stesse opportunità a tutti i soci che, nonostante tutto, sono ancora la sola origine del fatturato della struttura ed appartengono anche a realtà diverse da Coldiretti.
La nostra priorità è quella di tutelare gli agricoltori che, instancabilmente, ogni giorno, faticano per produrre eccellenze, ormai quasi pronte alla raccolta.
Pertanto il nostro impegno sarà quello di seguire la vicenda, nelle sedi opportune e con gli enti preposti, al fine di garantire la massima trasparenza per la tutela dei nostri imprenditori.
Questi i commenti di Emilia Maini, Presidente Provinciale di Copagri Pavia, in merito all’insediamento di esponenti Coldiretti ai vertici della Cantina Terre d’Oltrepò di Broni.